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  • Writer's pictureSalvatore Enrico Anselmi

Mangiafuoco e i burattini





Mangiafuoco ordina e i burattini eseguono. I burattini miracolati, le teste di legno alle quali sono state date anima e pensiero non propri. Il burattino più presto a slinguazzare la scarpa di chi lo ha iscritto nel suo libro paga avrà la ricompensa maggiore. Chi si dichiara libero e pensante con il proprio cervello, alieno dagli intrighi della casta, che veste l’arroganza con un presunto e cariato sorriso in volto, no. La casta delle caste è la più arrogante e boriosa, grida livorosa a causa del talento che è degli altri e non è stato mai il proprio, ma tesse la tela. Mangiafuoco ha incasellato nella procedura il pupazzo grasso sullo scranno grasso, che ora parla per lui a voce grassa. Scrive grassi pensieri e stila grassi giudizi, sperticandosi in lodi non fondate, spacciandoli per distillato sublime d’intelligenza. Mangiafuoco ha installato il pupazzo piccolo e mingherlino con vocetta esile e con il mellifluo gesto dell’imbonitore che stringe la mano, suadente e parla con la dolcezza tarlata di chi inganna. Mangiafuoco batte tacco e il tacco con suola bucata, più volte riparata, sempre tarlata rimane. Mangiafuoco ha messo al giro Pinocchi e Pinocchietti, buoni e proni, che dicono sempre sì e dichiarano il falso con il prodigio di non vedere allungarsi il naso. C’è il Pinocchietto che scrive bene di lui, c’è il Pinocchietto che lo esalta e lo elogia per le vie e per le piazze come gli strilloni facevano con i proclami, c’è chi dichiara il falso, chi corrompe per far arrivare primo Mangiafuoco, prima del non violento, prima del non disponibile, prima di chi non s’è fatto pagare, prima. Mangiafuoco vuol fare l’asso pigliatutto fin tanto che può, fino a quando non troverà un Mangiafuoco più potente e livoroso di lui che lo coprirà di randellate, lo costringerà al silenzio o a una schiavitù coatta per consentirgli di continuare a vivere come il cane incatenato alla cuccia.

Poi arriverà il terzo Mangiafuoco, più grasso e orribile dei primi due, e se li mangerà entrambi.

Il quarto Mangiafuoco è quello ancora più grande e minaccioso, quello che grida più forte e mangerà con un sol boccone al rimbalzo i primi Mangiafuoco e tutti i loro Pinocchi e Pinocchietti che, mentre scenderanno nel gargarozzo, continueranno a snodare la testa inconsulta, a strizzare l’occhio e a dire sempre sì.

Alla fine dei tempi arriverà il drago verde che farà dei Pinocchi e dei Pinocchietti salsa per condire l’arrosto e tritume per riempire le buche lungo le vie. Poi, messi alla gogna i Mangiafuoco, li lascerà morire d’inedia, di sole sugli occhi e li costringerà ad ascoltare per l’eternità le storie nefande che hanno fatto scrivere a suo tempo su loro stessa ordinazione.




Nelle immagini - Enrico Mazzanti, Mangiafuoco e Pinocchio, in Carlo Collodi, "Le avventure di Pinocchio", Firenze 1883.


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