Traguardare verso l'infinito spazio
il richiamo delle colline
sottoposte al cielo luminescente
e loquace di bagliori aerei
non più fugaci come i nostri anni
come gli amori slacciati
e le convenevoli strette di mano.
Guardo oltre e a quella condizione estrema
attribuisco un nome.
Gemma incorrotta e mai flebile
della contemplazione
che scuote e colma di sé il petto
come parole sapide e nutriente cibo.
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