Correva sul tuo viso l’alito
della sera invischiata di torpore e profumi.
Alitava piano
per stendere suadenti carezze
infinite
che somigliassero al trasvolo
sulla distesa lunga e larga,
bianca e pallida
come la guancia della luna in algore
sonnambula, vagante perduta
tra le pieghe arborescenti
liquide del cielo inchiostrato
di cupissimo blu, acceso da fuochi celesti e bagliori.
Apparizioni larvate,
immagini di visione senza sonno.
Inganni durante la veglia,
misture curative
del fiato azzerato nel petto.
Correva sul tuo viso l’alito
della sera, l’inspirazione verticale in ascesa
e il respiro ricadente in basso.
L’algore delle guance
con il quale la luna s’accendeva
accendeva il tuo petto e il mio.
Grazie
Grazie per l'attenzione.