![Salvatore Enrico Anselmi - l'afrore d'estate - poesia](https://static.wixstatic.com/media/d89881ce831243de888953d5a80ed455.jpg/v1/fill/w_147,h_98,al_c,q_80,usm_0.66_1.00_0.01,blur_2,enc_auto/d89881ce831243de888953d5a80ed455.jpg)
Un sentiero verde di macchia
iridescente di macchia verde
mi si para davanti
come luminosa iridata promessa
come inchiodata promessa
sul muro frontale
come luminescente congiunzione apicale
tra la partenza e l’abbrivio
tra il primo muoversi
della piccola ora
e l’approdo tracciato su carta
perduto
intravisto, ancora e ancora perduto
infine raggiunto
quando non si credeva possibile
acciuffato
percosso, ammaliato
ingannato col canto
su cui piantare l’orma propria
e la medesima ombra
la sostanziale lunga frescura
di azzurro striata e blu cobalto
stanziale.
Non più codardia e falsi soli
non più solo percorsi d’altura
ma passi sicuri
gentile andante.
L’afrore d’estate